Libri su Giovanni Papini

1936


Aurelia Bobbio

Le riviste fiorentine del principio del secolo
(1903-1916)

Vittorio Rossi
Prefazione, pp. VII-VIII
(VII-VIII)



  VII

La storia che in questo volume si narra, delle vicende esteriori e spirituali delle riviste che nella Firenze del principio di questo secolo costituirono un movimento di pensiero dotato di aspetti caratteristici e d'un suo proprio svolgimento logico, è in complesso una storia di fallimenti, poichè le risoluzioni che in quelle riviste furono prospettate e propugnate, dei problemi della vita e dell'arte, si sono dimostrate insufficienti o fallaci. Come gli avviamenti della politica che parvero allora affiorare e tendere a realizzarsi, sono ora del tutto tramontati, così nessuno più crede che dall'impressionismo, dal simbolismo e, tanto meno, dal futurismo possa nascere l'atteso rinnovamento dell'arte. D'altra parte gli avvenimenti grandiosi che seguirono al periodo cui questo studio si riferisce, fecero talmente precipitare il passo della storia e la trasformazione delle idee, da creare l'illusione d'una distanza che proietta quell'alba di secolo lontano nel passalo e consente di guardare ad essa, come ad un'età sorpassata e conclusa.
   Eppure i problemi filosofici, letterari e artistici che si agitarono in quelle riviste, sono in parte gli stessi che, sia pure con abito mentale totalmente diverso, cioè con più


  VIII

lucida e disciplinala consapevolezza, cerchiamo ancora di risolvere, mentre nella vita politica italiana alcune idee che là erano state vagamente intraviste, sono oggi, sia pure con diverso e talora opposto spirito, venute a maturazione chiara e sicura per opera del Fascismo.
   Nasce da quella illusione di lontananza storica e da questo confluire di contrasti specifici e di convenienze generiche, l'interesse di questo libro, che è un libro vivo, scritto non pure con larga ed esatta conoscenza della materia, ma con passione e, direi, con quella partecipazione spirituale che dà luce d'umanità agli stessi lavori d'erudizione. Perchè la signorina Aurelia Bobbio non è agnostica, ma ha una sua posizione di pensiero, dalla quale vede e giudica i fatti; onde il passato si rileva sul presente, e sulla storia delle riviste fiorentine del primo Novecento alita, come sfondo per gran parte antitetico, il senso della vita italiana contemporanea.

         Roma, 28 ottobre 1935-XIV.

VITTORIO ROSSI.


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